VACCINI: L’INIZIATIVA DEL PD

La Commissione Affari Sociali della Camera ha affrontato la questione approvando la risoluzione del Partito Democratico. L’iter si è concluso dopo aver svolto un approfondito dibattito e aver udito nell’arco di tre sedute (26 ottobre 2015; 9 e 19 novembre 2015) ben 18 soggetti.

Le politiche vaccinali si basano sul Piano d’azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP), che rappresenta la contestualizzazione del Piano Globale (Global Vaccine Action Plan 2011–2020, GVAP) nella Regione Europea dell’OMS, e si pone 6 obiettivi: sostenere lo stato polio-free, eliminare morbillo e rosolia, controllare l’infezione da HBV, soddisfare gli obiettivi di copertura vaccinale europei a tutti i livelli amministrativi e gestionali, prendere decisioni basate sulle evidenze in merito all’introduzione di nuovi vaccini, realizzare la sostenibilità economica dei programmi nazionali di immunizzazione. Contestualmente, l’EVAP disegna un percorso per il loro raggiungimento che include, quali componenti tecniche e operative, obiettivi precisi e aree prioritarie d’intervento con relative azioni, supportate da un processo di valutazione e monitoraggio costante.
A livello nazionale, il Piano nazionale vaccini 2016-2018 (PNPV) elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità e proposto dal Ministero della Salute riafferma, in linea con il piano nazionale precedente e con le linee dell’EVAP, che l’eliminazione e la riduzione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino rappresenta una priorità per il nostro Paese, da realizzare attraverso strategie efficaci e omogenee da realizzare sul territorio nazionale.
Gli obiettivi del nuovo piano vaccinale 2016-2018 si sviluppano sull’eredità di quello precedente condividendone l’obiettivo generale dell’armonizzazione delle strategie vaccinali in atto nel Paese, al fine di garantire alla popolazione, indipendentemente da luogo di residenza, reddito e livello socio-culturale, i pieni benefici derivanti dalla vaccinazione, intesa sia come strumento di protezione individuale che di prevenzione collettiva, attraverso l’equità nell’accesso a vaccini di elevata qualità, anche sotto il profilo della sicurezza, e disponibili nel tempo, e a servizi di immunizzazione di livello eccellente.

Il nuovo PNPV ricorda che la situazione delle coperture vaccinali per le vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, polio, epatite B) è sempre stata soddisfacente e non è mai stata inferiore al 90-95%, seppure con inevitabili differenze tra le Regioni/PP.AA. Anche la copertura vaccinale per Hib è andata progressivamente migliorando e dal 2006 è stabilmente al di sopra del 95%. Più problematica è, invece, la copertura vaccinale per morbillo-parotite-rosolia (MPR) che, nonostante il lancio, nel 2003, del Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, è ancora nettamente inferiore al 95%, soglia critica necessaria a bloccare la circolazione del virus e, quindi, a raggiungere l’obiettivo di eliminazione previsto per il 2015 nella Regione Europea dell’OMS. Secondo gli ultimi dati disponibili forniti dalla Sorveglianza Integrata del morbillo e della rosolia, raccolti dal Reparto di Epidemiologia delle Malattie Infettive (Cnesps) dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 4.157 casi di morbillo di cui 2.257 nel 2013, 1.696 nel 2014 e 204 nei primi undici mesi del 2015.

GLI IMPEGNI ASSUNTI DAL GOVERNO

Rafforzare il sistema vaccinale: la risoluzione approvata ritiene innanzitutto che il Piano nazionale vaccini 2016-2018 vada rapidamente approvato e, inoltre, per scongiurare il deterioramento dell’immunità di gruppo dovuto alla cattiva informazione, occorre in generale rafforzare il sistema vaccinale in autorevolezza, trasparenza, indipendenza, omogeneità, capacità di ascolto e flessibilità. Di conseguenza è necessario: omogeneizzare le procedure; sostenere la ricerca indipendente; informatizzare, come previsto nel piano nazionale, il sistema informativo e di sorveglianza delle vaccinazioni che preveda una registrazione in continuo delle vaccinazioni, per prodotto e per vaccinato, al fine di verificare la proporzione di vaccinati a diverse età (così avremmo anche informazioni sugli adolescenti e gli adulti vaccinati) e verificare la qualità delle azioni di recupero dei non vaccinati ad età oltre le età target; valutare l’effetto di diversi calendari vaccinali in uso in diverse aree del Paese.

Informare e comunicare meglio: si chiede inoltre di migliorare le modalità di informazione e comunicazione alla popolazione, in modo particolare rafforzando la presenza sui social media e in interlocuzione attiva della sanità pubblica con i genitori o i cittadini interessati: un’informazione chiara e coerente, che comprenda dati aggiornati e certificati sui reali rischi dei vaccini, sui pericoli di un’epidemia diffusa e sull’importanza della tutela dell’immunità di gruppo, costituisce l’unica possibilità per coniugare libertà di scelta e protezione della salute pubblica. Solo chi è informato sull’importanza che la sua scelta può giocare all’interno della comunità, infatti, ha a disposizione i mezzi per far parte di essa attivamente, contribuendo alla sua salvaguardia.

Tutela i soggetti più deboli: bisogna tutelare la salute dei soggetti più deboli le cui condizioni di salute impediscono l’accesso alle vaccinazioni, informando adeguatamente in merito ai rischi di contagio legati all’accesso di soggetti non vaccinati in luoghi frequentati, quali ad esempio gli ospedali.

Operatori sanitari e scolastici: occorre puntare sulla formazione degli operatori sanitari a cominciare dai corsi universitari: chi fa parte del SSN non può non sostenere le vaccinazioni. Per quanto riguarda i lavoratori che operano a stretto contatto con i bambini e con i malati, rendere le vaccinazioni condizione necessaria per l’assunzione, il convenzionamento, il mantenimento del posto di lavoro.

Frequenza scolastica: sul fronte della frequenza scolastica non cambia nulla, ma occorre acquisire la scheda individuale di ogni alunno per conoscere le vaccinazioni effettuate, siano esse obbligatorie o facoltative.

Vaccini per categorie particolari: occorre garantire l’iscrizione obbligatoria al SSN dei minori stranieri, anche in assenza del permesso di soggiorno, e al conseguente diritto di accesso al pediatra di libera scelta cui si demanda la promozione della pratica vaccinale; provvedere, nel quadro più complessivo dell’assistenza sanitaria ai profughi, alla vaccinazione dei bambini; promuovere interventi di offerta proattiva delle vaccinazioni finalizzati ad aumentare la copertura e l’adesione consapevole in specifici gruppi di popolazione difficili da raggiungere, ivi compresi persone senza dimora, migranti presenti in centri di accoglienza e altri luoghi di dimora collettiva, Rom, Sinti e Camminanti, allargando tale offerta ai bambini privi di residenza.

Reazioni avverse e indennizzi: occorre mettere a punto un sistema standardizzato di raccolta delle reazioni avverse ai vaccini, verificate da un’unica Commissione nazionale indipendente, per valutarne la frequenza rispetto al totale dei vaccinati e rendicontando periodicamente i risultati. In merito agli indennizzi dei soggetti danneggiati dai vaccini, eventualmente utilizzando anche criteri metodologici internazionali.

Magistratura: bisogna aprire un confronto con la Magistratura in modo tale che alla stessa, nell’assoluto rispetto della specifica sfera di autonomia, siano forniti strumenti idonei di valutazione dei temi pertinenti alla sfera della competenza scientifica.

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