Riforma del Terzo settore

09.04.2015

Approvato il disegno di legga delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. Un importante provvedimento, atteso da molto tempo, che valorizza l’evoluzione positiva che questo settore ha avuto negli ultimi anni e mette ordine nella moltitudine delle leggi e regolamenti sul terzo settore.

Il provvedimento, frutto di un percorso condiviso con i soggetti del Terzo settore, chiamati nei mesi scorsi a rispondere a una consultazione pubblica alla quale hanno partecipato più di 1000 soggetti tra associazioni, cooperative, fondazioni e soggetti del mondo del volontariato, ha come obiettivi:

• il sostegno della libera iniziativa dei cittadini che si associano per perseguire il bene comune;
• favorire la partecipazione attiva delle persone, singolarmente o in forma associata; valorizzare il potenziale di crescita dell’economia sociale;
• armonizzare gli incentivi e uniformare la disciplina in una materia caratterizzata fin qui da un quadro normativo non omogeneo.

IL TERZO SETTORE: viene definito come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività di interesse generale attuando il principio di sussidiarietà. Si tratta di un settore in costante crescita: rispetto al 2001 le organizzazioni no-profit sono aumentate del 28 per cento, i dipendenti del 39 e i volontari del 43. Il 66 per cento sono associazioni non riconosciute, il 22 fondazioni e solo 3,7 cooperative sociali. L’Istat ha censito 300.191 organizzazioni no-profit che impiegano 681mila addetti, 271mila lavoratori stabili e 5mila temporanei. I volontari sono 4 milioni e 700mila.

IL NUOVO CODICE: punto centrale del provvedimento è l’istituzione del Codice del Terzo settore per la raccolta e il coordinamento delle norme al fine di:
– individuare le attività solidaristiche che caratterizzano gli enti del terzo settore;
– definire le modalità organizzative e amministrative degli enti che dovranno essere ispirate ai principi di democrazia, eguaglianza, pari opportunità;
– previsione del divieto di distribuzione degli utili, anche in forma indiretta;
– disciplinare gli obblighi di controllo interno, rendicontazione e trasparenza e le modalità di verifica periodica dell’attività svolta;
– riorganizzare il sistema di registrazione degli enti attraverso la messa a punto di un registro unico del Terzo settore che sarà istituito presso il ministero del Lavoro con la previsione dell’obbligo della iscrizione per tutti gli enti che si avvalgono di fondi pubblici o privati raccolti attraverso pubbliche sottoscrizioni o di fondi europei;
– attribuzione alla presidenza del Consiglio del coordinamento delle politiche di governo e delle azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti del terzo settore.

IMPRESA SOCIALE: il ddl prevede, tra l’altro, la definizione dell’impresa sociale come impresa privata con finalità di interesse generale con l’obiettivo primario di realizzare impatti sociali positivi conseguiti attraverso la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e che destina i propri utili prevalentemente al raggiungimento di obiettivi sociali. È previsto anche l’ampliamento dei settori di attività di utilità sociale (es. commercio equo e solidale), dell’inserimento dei lavoratori svantaggiati, dell’alloggio sociale e dell’erogazione del microcredito da parte di soggetti abilitati. Le cooperative sociali e i loro consorzi acquisiranno di diritto la qualifica di impresa sociale. Le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti sono esercitate dal ministero del Lavoro.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: istituzione del servizio civile universale finalizzato alla difesa non armata e a promuovere attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale; la previsione di un meccanismo di programmazione triennale dei contingenti di giovani di età compresa tra 28 e 38 anni che possono essere ammessi tramite bando pubblico al servizio civile universale; la definizione di uno status giuridico che preveda l’instaurazione, tra i giovani e lo Stato, di uno specifico rapporto di servizio civile non assimilabile al rapporto di lavoro.

MISURE DI SOSTEGNO ECONOMICO: previste agevolazioni economiche in favore degli enti del Terzo settore e il riordino e l’armonizzazione della relativa disciplina tributaria e delle diverse forme di fiscalità di vantaggio. È prevista una nuova definizione di ente non commerciale ai fini fiscali, la riorganizzazione delle agevolazioni fiscali connesse all’erogazione di risorse al Terzo settore, la riforma dell’istituto del cinque per mille allo scopo di rendere noto l’utilizzo delle somme devolute con questo strumento, l’assegnazione di immobili pubblici inutilizzati e la revisione della disciplina delle Onlus.

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