INTERROGAZIONE SULLA FESTA DELLA FAMIGLIA NATURALE ISTITUITA IN VENETO

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

al Ministro per gli Affari Regionali

Per sapere, premesso che:

la Giunta Regionale del Veneto, recependo la mozione n.270 del 4 luglio 2014, ha approvato in data 27 novembre 2014 la delibera n. 2268 che istituisce la “Festa della Famiglia Naturale” in concomitanza con l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale per tutte le scuole di ogni ordine e grado, lasciando ai dirigenti scolastici la decisione finale di recepire o meno tale atto di indirizzo;

il 15 maggio si celebra già la Giornata Internazionale delle Famiglie, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 (risoluzione A / RES / 47/ 237). Tale giornata è stata proposta dall’ONU senza connotazioni religiose e/o politiche ma solamente basandosi sulla definizione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo all’articolo 16 comma 3: “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” in cui l’aggettivo “naturale” non è apposto al termine “famiglia” e non identifica il matrimonio tra uomo e donna;


la delibera n. 2268 si basa, invece, su un concetto di “ famiglia naturale” definito nella mozione approvata in Consiglio Regionale come “famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna […]”. Coniando tale nuovo concetto la Regione Veneto commette un’azione discriminatoria verso tutte quelle famiglie adottive e affidatarie, monoparentali (es. ragazze madri), omoparentali (famiglie composte da genitori dello stesso sesso), quelle composte da genitori non sposati, quelle composte da persone vedove, separate e/o da parenti (es. una madre e una nonna) e di conseguenza mette in profonda difficoltà – prima di tutto – i bambini/ragazzi e, successivamente, i genitori e gli insegnanti;

definendo il valore della famiglia naturale come “unico ed insostituibile nucleo esiziale per lo sviluppo e la crescita del Paese e per il suo benessere economico, sociale e culturale”, la Regione Veneto impone un unico modello di visione utilizzando un approccio che tende alla supremazia della propria visione sulle altre, facendo trapelare che gli altri modelli siano di più bassa qualità e inducendo, quindi, un senso di inadeguatezza verso coloro che appartengono ad una famiglia differente da quella “naturale”. La scuola, invece, dovrebbe avere il compito di fornire il maggior numero di strumenti per sviluppare e coltivare la curiosità, il dubbio, la ricerca – intesa come metodo per avvicinarsi alla soluzione, mai fideistica e definitiva. Perché è con la critica – nel senso alto del termine – che bisognerebbe cercare le risposte, rimanendo sempre attenti alle nuove forme che nascono e vivono nella società, non per giudicarle con modelli preconfenzionati ma con la capacità di accoglienza.

attraverso la delibera della Giunta regionale si impone un modello sociale, senza rispettare le diversità oggettive, culturali e religiose, strumentalizzando la scuola pubblica e una festa come il Natale.

Tutto ciò premesso si chiede:

Quali iniziative intenda intraprendere il Governo nell’ambito delle sue proprie prerogative al fine di rispettare i principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dagli atti del Parlamento Europeo, con i quali l’iniziativa promossa dalla Giunta Regionale del Veneto contrasta in modo palese.


On. Moretto

 

 

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