«Città amministrata in modo confuso» (il Gazzettino)

pd vs brugnaroLe frecciatine al curaro dell’assessore Michele Zuin su quanto è rimasto escluso dal decreto legge “Misure finanziarie urgenti per gli enti locali e il territorio” non lasciano certo silenti i parlamentari del Pd Michele Mognato, Andrea Martella, Delia Murer, Davide Zoggia e Sara Moretto. Secondo i quali sindaco e assessori dovrebbero solo ringraziare per il lavoro da loro fatto in queste settimane, rispetto «alla narrazione confusa di chi amministra la città isolandola e creando un clima d’inutile scontro».
Oltre ad attribuire unicamente al lavoro parlamentare la possibilità d’assumere le maestre per asili nido e scuole materne, i deputati Pd stigmatizzano l’assenza di emendamenti a sostegno di Venezia «da parte dei colleghi che hanno sostenuto l’elezione di Luigi Brugnaro». E consigliano al sindaco di sollecitare il Senato «ad approvare al più presto la legge per far pagare gli interessi semplici e non composti alle aziende veneziane, tra cui Avm e Casinò, con notevoli risparmi per le casse pubbliche». Inoltre, sulla riduzione a 1,3 milioni della sanzione per lo sforamento del patto di stabilità, chiedono polemicamente all’Amministrazione comunale «se non era possibile fare ulteriori azioni nel corso del 2015 per ridurre tale cifra». E, in conclusione, di farsi pagare dalla Regione «i rilevanti crediti che la città avanza».
Sul tema interviene anche Andrea Ferrazzi, capogruppo Pd in Consiglio comunale. Che oltre a elogiare Governo e deputati del suo partito, sottolinea come «per la gran confusione fatta dal suo primo cittadino che dice tutto e il contrario di tutto, Venezia rischi di non essere presa seriamente da Roma». E invita «questa Giunta priva di alibi a non scaricare su altri contraddizioni e incapacità solo sue».
Infine, la giornata registra anche una nota polemica di Roberta Zanovello dei Cobas autorganizzati, che commenta le parole di Zuin con un lapidario «quando la realtà supera la fantasia, nascono le favole». E con la precisazione che «a seguito dell’adozione del Ccdi, dal 18 luglio non sono più previsti permessi per le visite mediche. Questo alla faccia dell’Amministrazione comunale “schierata a fianco dei lavoratori in un’ottica di reale difesa dei loro diritti”, come detto dall’assessore».

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