Si cambino le regole per la rateazione straordinaria
In seguito alla sollecitazione di una imprenditrice locale, l’On. Sara Moretto esprime forte preoccupazione per le condizioni stabilite dal decreto ministeriale dello scorso 6 novembre 2013 emanato in attuazione dell’articolo 52 del decreto-legge “del fare” e deposita un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan.
L’articolo 52 prevede la possibilità per i contribuenti che si trovino in una situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, di accedere, per il pagamento dei debiti tributari, in aggiunta rateazione ordinaria che prevede un massimo di 72 rate mensili, ad una rateazione straordinaria fino ad un massimo di 120 rate mensili.
Il decreto dello scorso 6 novembre, all’articolo 3, tuttavia, ha stabilito che la rateazione straordinaria può essere richiesta soltanto dalle persone fisiche e dalle ditte individuali con regimi fiscali semplificati quando il rapporto tra la rata e il reddito mensile è superiore al 20%; mentre per gli altri soggetti, ovvero le imprese, il rapporto tra la rata e il valore della produzione è superiore al 10% e l’indice di liquidità dell’impresa (dato dalla somma della liquidità differita più la liquidità corrente diviso il passivo corrente) è compreso tra 0,50 e 1.
«Facendo un esempio – chiarisce l’On. Sara Moretto – un’azienda che ha un debito tributario di €72.000 ed ha ottenuto una rateazione ordinaria con 72 rate mensili pari a circa €1.000, qualora intenda accedere ad una rateazione straordinaria in 120 rate dovrebbe dimostrare lo stato di difficoltà presentando un fatturato mensile inferiore ad euro 5.000; un fatturato evidentemente troppo basso, con il quale l’impresa dovrebbe coprire sia i costi di produzione e di gestione sia la rata mensile Equitalia di 1.000 euro per il debito pregresso».
La scelta di parametrare la difficoltà finanziaria delle imprese ad indicatori economici appare incongruente in quanto l’impossibilità di pagare debiti tributari non è causata dalla mancanza di ricavi ma è piuttosto legata, nella maggior parte dei casi, a problemi di natura finanziaria (difficoltà ad incassare). «Oltretutto – aggiunge l’On. Sara Moretto – agganciare l’indicatore al valore dei ricavi presenterebbe effetti distorsivi, quali ad esempio il fatto che un’azienda in momentanea ripresa economica si trovi nell’impossibilità di accedere ad una misura che gli consentirebbe di saldare i debiti pregressi proprio a causa dell’aumento del fatturato».
L’On. Sara Moretto chiede pertanto al Ministero di verificare i dati a disposizione in merito all’andamento delle riscossioni derivanti dall’introduzione dei piani di rateazione straordinaria, cercando di introdurre un eventuale diverso parametro legato al margine operativo lordo in grado di cogliere in maniera più precisa le situazioni di difficoltà delle imprese.
«Con questi criteri così stringenti – conclude l’On. Sara Moretto – si rischia di vanificare la misura introdotta che era stata colta positivamente dal mondo delle imprese. L’obiettivo deve rimanere quello di dare ossigeno alle piccole e medie imprese che vivono un momentaneo periodo di difficoltà, consentendogli di saldare i loro debiti in un periodo più lungo».
On.le Sara Moretto