Interrogazione sul problema dell’erosione

Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Per sapere – premesso che:

i fenomeni di erosione interessano sempre più le zone marino costiere italiane, spesso favoriti da fattori antropici;
secondo l’annuario ISPRA il 35,8% del territorio nazionale compreso nella fascia dei 300 metri dalla riva risulta urbanizzato, per un valore complessivo di 731 kmq su 670 comuni;
l’erosione dei litorali interessa quasi la metà del Paese: su circa 8.300 chilometri di fascia costiera il 42%, cioè poco meno della metà, è soggetto a fenomeni di erosione e 2400 km di costa italiana mostrano gli effetti di una significativa erosione;
ogni anno si perdono 75 mila metri quadrati di spiagge e in pericolo è soprattutto il versante Adriatico: nella sola Emilia Romagna è a rischio il 24% delle spiagge;
poiché una superficie di spiaggia di 10 ettari, grazie alle attività del settore balneare, produce in un anno in media un valore di 3 milioni di euro, si può comprendere la portata delle ricadute economiche che possono avere i fenomeni erosivi;
l’ondata di maltempo che ha investito l’Emilia-Romagna nei giorni scorsi ha provocato seri danni all’ambiente, con eventi atmosferici e forti mareggiate che hanno colpito in particolare i comuni costieri della regione e l’arenile;
la Carta di Livorno “Marine Strategy e Blue Growth”, documento di indirizzo per una strategia del mare in grado di coniugare tutela ambientale e crescita economica e per rendere più forte l’Italia nei consessi internazionali sul tema marittimo, elaborata lo scorso novembre al termine della due giorni di lavori organizzata dal ministero dell’Ambiente nell’ambito delle iniziative del semestre di presidenza italiana dell’UE, raccoglie i quattro pilastri su cui deve fondarsi la nuova concezione del mare come fattore di sviluppo e di cresciuta: una governance unitaria a livello nazionale, la connessione tra la terra e il mare, l’armonizzazione dei controlli in mare e lungo le coste e l’implementazione di iniziative di comunicazione di tutti gli attori coinvolti;
in gennaio il Ministero stesso ha incontrato le Regioni Costiere e e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) condividendo la necessità di sviluppare contro il fenomeno dell’erosione costiera interventi mirati ed eco-sostenibili, evitando inutili soluzioni tampone e di carattere sporadico –

quali iniziative, anche a seguito degli incontri sopra citati, il Ministro abbia avviato per contrastare l’erosione delle coste;
a che punto sia l’istituzione del Tavolo nazionale per coadiuvare a livello nazionale gli interventi locali per contrastare il fenomeno dell’erosione delle nostre coste, così come dall’ipotesi emersa dall’incontro di gennaio;
se sia stata avviata una ricognizione mirata sulla situazione delle coste italiane, dei progetti in corso, delle norme e delle conoscenze tecniche e scientifiche esistenti;
se non ritenga opportuno valutare una proposta comune per accedere ai fondi strutturali messi a disposizione dall’Unione europea e mettere in campo interventi eco-sostenibili prolungati e specifici.

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