GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

Il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”. Art.1 della Convenzione di Ginevra, 1952.

ALCUNI DATI:
Le migrazioni forzate su scala mondiale provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto i massimi livelli registrati sinora, e i numeri sono in rapida crescita. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) uscito pochi giorni fa. L’indagine (http://www.unhcr.org/2014trends/) parla di 59,5 milioni di migranti forzati alla fine del 2014, rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa.
Nella classifica dei paesi ospitanti al primo posto troviamo la Turchia (1,59 milioni di persone, Pakistan (1,51 milioni), il Libano (1,15 milioni) e poi Iran, Etiopia e Giordania. Ma se guardiamo al rapporto tra cittadini e rifugiati, il primato della mano tesa va al Libano con 232 rifugiati ogni mille abitanti, quasi uno su quattro.
In Europa i migranti forzati hanno raggiunto quota 6,7 milioni. L’Italia si piazza terza in Europa con 15.245 domande presentate, molto dietro la Germania (prima con 73.120) e l’Ungheria (al secondo posto con 32.810). La Francia è quarta con 14.770. Mentre da un confronto con la popolazione di ogni Stato, emerge che la concentrazione maggiore di richiedenti asilo è in Ungheria (3.322 asilanti per milione di abitanti). A seguire Svezia (1.184) seguita da Austria (1.141) e Germania (905). L’Italia è a metà classifica con solo 251.

 

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