Sappada, legge decreta una differenza tra cittadini di Comuni diversi che hanno espresso la medesima volontà
Oggi ho votato a favore del rinvio della discussione della legge ordinaria che definisce il passaggio del Comune di Sappada (BL) alla Regione Friuli Venezia Giulia. L’ho fatto nella convinzione che non vi sia un motivo valido per cui la richiesta di questo territorio venga soddisfatta prima di quella di altri che hanno rispettato la medesima procedura costituzionale.
In particolare, Cinto Caomaggiore, Comune del confine orientale dell’area metropolitana di Venezia, ha svolto la consultazione popolare prima di Sappada e ancora attende un riscontro dal Parlamento.
Procedere con l’approvazione di questa legge significa decretare una differenza profonda tra cittadini di Comuni diversi che hanno espresso la medesima volontà.
Credo che alle richieste dei Comuni veneti che vogliono lasciare la propria Regione vada data una risposta organica ed omogenea.
L’assenza e l’ambiguità del Veneto in questo dibattito ha contribuito alla mancanza di risposte concrete e strutturali. Una Regione che intende mantenere la propria unità oltre che ricercare una maggiore autonomia dovrebbe giocare un ruolo attivo, avviando un dialogo vero e concreto con il Friuli Venezia Giulia.
Sono convinta, ad esempio, che per i Comuni di confine con le Regioni a statuto speciale sia doveroso individuare nuove misure che assicurino ai cittadini parità di accesso ai servizi. Per questi motivi, per la mancanza di una risposta organica e nel rispetto della volontà dei cittadini, ho deciso di non partecipare al voto sulla legge.