REFERENDUM COSTITUZIONALE: RIFORMA DI UN PD CONCRETO, OCCASIONE EPOCALE

immagineCi troviamo di fronte a una sfida per il cambiamento: questa riforma non è di Renzi, non è del Governo, non è del Pd. È del Paese. Appartiene al Paese. Dopo oltre trent’anni, siamo finalmente giunti all’ultimo passaggio. Questa riforma, frutto di due anni di dibattiti parlamentari, 6 letture con 60% di voti favorevoli, 100 emendamenti approvati, rappresenta l’occasione di una svolta epocale. È bene tenere a mente questo: non ci sarà un’altra occasione, non ci sarà un’altra riforma di questo genere, o almeno, non con il nostro impegno. Questa riforma, oltre che proporre coerentemente il superamento del bicameralismo e il cambiamento del procedimento legislativo, potenzia il sistema delle garanzie democratiche attraverso, per esempio, la certezza d’esame dalle proposte di legge di iniziativa popolare, o l’aumento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica, e tutto ciò si aggiunge alle garanzie ancora intatte della nostra democrazia.
Questa riforma è di un Pd figlio di quell’Ulivo che proponeva ciò che noi stiamo mettendo in pratica oggi. Sgomberato il campo dai dibattiti sull’Italicum, attraverso il voto della mozione alla Camera, possiamo e dobbiamo concentrarci solo nel merito della riforma, convinti verso una forte campagna referendaria, sentendoci tutti, in prima persona, impegnati in questa sfida.

 

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