NUOVO FRONTE SULLA SICUREZZA STRADALE, ORIZZONTE COMUNE TRA ISTITUZIONI E FILIERA DELLA RIPARAZIONE E MANUTENZIONE AUTO
Quanto incide la qualità della riparazione del veicolo nella sicurezza stradale? Questo il tema del convegno che si è svolto questa mattina nella cornice di Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. L’iniziativa, organizzata dalla deputata del Pd, on. Sara Moretto, ha visto la partecipazione del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Riccardo Nencini, e di alcuni dei più autorevoli esperti in materia, che hanno fatto il punto sulle misure e sugli accorgimenti che andrebbero adottati per rendere il proprio veicolo più efficiente, producendo effetti positivi sulla sicurezza stradale.
“Non si pensa quasi mai al livello di sicurezza della propria auto – ha sottolineato l’on. Sara Moretto aprendo i lavori -: i veicoli, quando escono dalla fabbrica, hanno un grado di sicurezza certificato ma appena mettono le ruote in strada questo grado va incontro a progressive variazioni. Al ribasso ovviamente. Manutenzioni non eseguite o riparazioni non conformi agli standard di sicurezza ne compromettono fortemente l’affidabilità. L’incontro di oggi, che ho fortemente voluto, intende sviluppare un dibattito e rafforzare il valore della corretta manutenzione dei veicoli nell’ambito della sicurezza stradale. Un valore che deve diffondersi nell’opinione pubblica ma che deve soprattutto costituire la base per i futuri interventi normativi in materia”.
Il viceministro on. Riccardo Nencini, nel portare i propri saluti, ha evidenziato: ” Il tema della sicurezza stradale è caldo. Gli ingredienti da non trascurare sono almeno tre: tutto ciò che concerne la viabilità, la formazione delle persone e la qualità del veicolo. Il mercato dell’auto sta subendo cambiamenti straordinari – sebbene si vedano molto lentamente in Italia – e non c’è dubbio che l’orientamento ambientalista intrapreso ci porterà a uno scenario molto innovativo. Per questo la formazione avrà un ruolo fondamentale: la stiamo sperimentando soprattutto per quanto riguarda la norma sull’omicidio stradale, che sarà introdotta nei quiz per conseguire la patente. Un altro aspetto importante è la vigilanza, più incisiva rispetto al passato, sul “mondo della revisione”, sia per quanto riguarda i veicoli incidentati, sui quali andrebbero aumentati i controlli, sia per quanto concerne l’adeguamento delle tariffe di chi svolge questo tipo di attività.
Nella cornice complessiva di questi fattori, sono favorevole a scambiare non soltanto opinioni, ma esaminare un elaborato con i nuovi ingredienti emersi da questo incontro”.
Per Franco Mingozzi, Presidente CNA Autoriparazione,”il mondo dell’autoriparazione rappresenta l’anello di congiunzione tra le istituzioni che hanno il compito di definire le regole e vigilare sulla loro corretta applicazione e gli automobilisti per i quali la sicurezza stradale è, o dovrebbe essere, un valore primario. La sicurezza stradale passa per le nostre officine, che devono garantire sempre elevate professionalità, qualità ed etica del lavoro, attrezzature e tecnologie adeguate, personale costantemente formate. Noi possiamo e dobbiamo garantire tutto questo se le istituzioni e la politica si assumono la responsabilità di definire norme chiare e cogenti, vigilare sulla loro applicazione e garantire la necessaria trasparenza del mercato”.
Massimo Trefiletti, dell’Ania – Associazione Nazionale Imprese di Assicurazione, ha aggiunto: “Per il settore assicurativo tutte le vetture danneggiate a seguito di incidente stradale dovrebbero essere riparate in conformità alle indicazioni dei costruttori auto. Se il costo della riparazione risulta superiore al valore commerciale del veicolo è invece preferibile incentivare la rottamazione della vettura al fine di evitare pericolose commercializzazioni di veicoli gravemente danneggiati. Un impianto normativo che incentivi la riparazione dei veicoli e che sia supportato da un archivio informatico recante la storia manutentiva e riparativa del veicolo non rappresenta solo un valido sistema per garantire la sicurezza stradale ma anche un’efficacie deterrente a molte frodi assicurative”.
Fabio Porro di Eurocar Point Network ha messo in evidenza: “Un’auto riparata non è una vettura che si porta in dote un’anomalia, ma bensì una garanzia di sicurezza nella circolazione stradale e di tranquillità per l’automobilista utilizzatore del veicolo. Partendo da questo assunto, la rete di carrozzerie Eurocar Point pone al centro del proprio agire, il ripristino del veicolo allo stato originale garantendone i principi più elementari di sicurezza e di conservazione estetica; la sicurezza stradale equivale a sicurezza sociale”. Gli ha fatto eco Massimo Foghinazzi di Eurocar Point Network: “Il nostro obiettivo è di riqualificare la professionalità degli autoriparatori e dei carrozzieri, e soprattutto offrire una maggiore consapevolezza sull’importanza della riparazione e della manutenzione del veicolo ai fini della sicurezza stradale. Solo insieme possiamo percorrere la strada che ci aiuterà a ridurre i sinistri, le frodi e conseguentemente gli infortuni e dare una prospettiva di futuro migliore alle imprese, ai nostri figli e alle future generazioni”.
Francesco Mea, Confartigianato Carrozzieri, ha fatto riferimento alla “limitata attenzione degli utenti nei confronti delle manutenzioni, acuita dall’attuale crisi economica, ed agli insufficienti controlli sulle strade da parte delle Autorità preposte. A tale proposito, Confartigianato Autoriparazione ha stilato un decalogo sui controlli indispensabili per una efficace manutenzione delle auto ed è intervenuta sul Governo per chiedere misure adeguate per favorire e incentivare la corretta manutenzione del parco auto circolante in funzione del ripristino della piena efficienza dei veicoli a motore per la sicurezza degli utenti. Tutto ciò favorirebbe l’abbattimento del lavoro nero, contribuirebbe a ridurre le emissioni in atmosfera e si tradurrebbe in un reale sostegno del comparto, in quanto garantirebbe adeguati livelli di manutenzione del parco auto, con conseguenti, positivi riflessi sulla sicurezza stradale”.
Marco Scanagatta, CSI S.p.A. di Bollate (Milano), ha sottolineato: “Partendo dalla propria esperienza nel campo della certificazione di parte terza e dell’automotive, CSI, condividendo gli scopi del progetto sulla sicurezza stradale di una primaria azienda del settore, ha predisposto uno schema di certificazione rivolto alla rete di carrozzerie di tale organizzazione che eseguono controlli sulle parti strutturali del veicolo per verificarne le condizioni di sicurezza. La certificazione ha lo scopo di verificare aspetti determinanti per l’erogazione dei servizi quali la formazione degli operatori, le tipologie dei controlli eseguiti, le capacità operative e le tecnologie ed apparecchiature utilizzate”.
Maurizio Vitelli, Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione, ha aggiunto: “Tutto l’iter della revisione del veicolo è attualmente controllato dal sistema di comunicazione MCTCNet2. Nel frattempo, stiamo attivando ulteriori azioni di controllo oggettivo per seguire nel dettaglio gli aspetti più complessi della revisione, in modo completo e poco invasivo, al fine di individuare eventuali problematiche. Occorre fissare dei paletti affinché la riparazione sia un momento trasparente, che consenta all’ispettore di rilasciare più agilmente il nullaosta alla circolazione. Abbiamo lanciato una gara grazie alle risorse liberate dalla Legge di Stabilità 2016 per una più vasta attività di controllo del parco auto circolante e dei dispositivi a bordo dei veicoli. Un’azione strutturale di verifica e di controllo del mercato, che riguardi non soltanto le emissioni del veicolo, ma anche le singole componenti”.
“La sfida che lancio è quella di raccogliere gli spunti che sono emersi in questo convegno per arrivare ad una proposta organica che possa aprire una nuova linea di azione per la sicurezza stradale” ha riassunto l’on. Moretto nel concludere i lavori -. Personalmente oggi intravedo delle importanti opportunità per tutelare ulteriormente l’automobilista: penso alle iniziative già in campo, quali la riforma del Codice della Strada con i suoi decreti attuativi, il ddl Concorrenza e il recepimento della direttiva 2014/45/UE. Ma penso anche a delle nuove proposte, una delle quali potrebbe riguardare, e su questo sto lavorando, la modifica della legge 122 del ’90”.