Mozione tornado Riviera del Brenta e Alto Bellunese
Il testo della mozione approvata alla Camera che ho presentato assieme ad altri deputati veneti relativa agli eventi meteorologici estremi che hanno colpito i Comuni di Dolo, Mira, Pianiga e quelli dell’Alto Bellunese.
Mozione 1-00970
testo di
Mercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476
La Camera,
premesso che:
il Veneto ancora una volta, l’8 luglio 2015, è stato duramente colpito da un eccezionale evento meteorologico;
il violento tornado, catalogato di intensità F4, ha investito in particolare la provincia di Venezia, lungo la riviera del Brenta, provocando ingenti danni nei comuni di Dolo, Pianiga e Mira; contestualmente una cella temporalesca di significativa rilevanza e violenza ha gravemente interessato anche i comuni dell’alto bellunese, Cortina d’Ampezzo in particolare; la portata distruttiva dell’evento atmosferico si è manifestata con ingentissimi danni alle infrastrutture, al patrimonio pubblico nonché a quello privato;
il tornado ha fatto crollare e scoperchiato case, raso al suolo strutture di grande valore storico e culturale, come Villa Santorino-Toderini-Fini, danneggiato numerose altre ville venete nonché il patrimonio di molte attività economiche industriali ed anche agricole, distruggendo capannoni e mezzi, abbattendo alberi e piantagioni;
il bilancio di questa calamità atmosferica ha fatto, purtroppo, registrare anche un morto, circa 200 persone ferite ed oltre quattrocento di sfollati;
nei comuni di questo comprensorio si sono verificati prolungati black-out elettrici, disservizi nella fornitura del gas, dell’acqua, delle linee telefoniche, fisse e mobili, il blocco della circolazione ferroviaria e numerosi sono stati gli incidenti stradali sulla viabilità urbana e autostradale;
da subito si è attivato il sistema regionale di protezione civile, con il lavoro dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, dei volontari e di tantissimi cittadini a cui va rivolto un grandissimo ringraziamento, che hanno consentito di affrontare questa eccezionale emergenza;
le forze dell’ordine, in collaborazione con le polizie municipali, continuano a svolgere in questi territorio servizi «anti sciacallaggio»;
i sindaci e le istituzioni locali sono stati tra i protagonisti assoluti di questa straordinaria azione di aiuto e solidarietà;
la regione Veneto ha prontamente dichiarato lo «stato di crisi» con una prima stima di danni quantificata in 91.454.059,55 euro;
il Governo centrale ha immediatamente approvato la dichiarazione di «stato di emergenza» come primo e importante passo per dare concreta risposta nei confronti dei comuni di Dolo, Pianiga e Mira in provincia di Venezia e di Cortina D’Ampezzo, in quella di Belluno, stanziando per l’attuazione dei primi interventi 2.000.000,00 di euro;
il Senato della Repubblica ha altresì approvato, nella seduta del 28 luglio 2015, su proposta del Governo, un emendamento al decreto-legge n. 78, in materia di enti locali, finalizzato a consentire ai comuni della riviera del Brenta un allentamento del patto di stabilità 2015 per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro, percorso che si è concluso con l’approvazione definitiva da parte della Camera dei deputati;
con l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, acquisita l’intesa con la regione Veneto per la nomina del commissario, sono stati adottati i primi atti per gli interventi, i contributi e la ricognizione dei fabbisogni per il patrimonio pubblico e privato, nonché per le attività economiche e produttive e la sospensione da mutui per i proprietari di edifici distrutti o inagibili;
numerosissime sono state le azioni concrete di solidarietà che si sono avute nei giorni successivi all’evento calamitoso, attraverso raccolte di fondi promosse da diverse istituzioni locali, associazioni sociali, economiche, culturali e singoli cittadini;
è necessario proseguire sulla strada di questa proficua collaborazione istituzionale e che la regione Veneto valuti l’opportunità di utilizzo del residuo del patto di stabilità verticale;
in riferimento a quanto esposto in premessa bisogna far presente che il territorio del Veneto ed in particolare la provincia di Belluno, nell’ambito dei comprensori dei comuni di Auronzo di Cadore, San Vito di Cadore, Borca di Cadore e Vodo di Cadore, sono stati nuovamente colpiti, nel corso della sera del 4 agosto 2015 da una devastante «bomba d’acqua» che ha determinato ingentissimi danni alle infrastrutture, al patrimonio pubblico nonché a quello privato, e che al momento fa registrare purtroppo anche tre vittime,
impegna il Governo a valutare nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica, l’opportunità di:
individuare risorse per interventi a favore dei beni pubblici e privati, di quelli delle attività economiche e produttive danneggiati o distrutti;
verificare d’intesa con i sindaci dei comuni interessati forme particolari di sospensione e/o esenzione dei tributi;
assumere iniziative per prevedere, anche per il 2016, l’allentamento del Patto di stabilità per i comuni di Dolo, Mira e Pianiga nella legge di stabilità 2016;
estendere immediatamente la dichiarazione dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei Ministri del 17 luglio 2015 anche ai comuni di Auronzo di Cadore, San Vito di Cadore, Borca di Cadore e Vodo di Cadore colpiti da una bomba d’acqua nel corso della notte tra il 4 e il 5 agosto in attesa di una più approfondita quantificazione dei danni;
valutare l’opportunità di allentare il Patto di stabilità anche per i comuni della provincia di Venezia e del Veneto che hanno dichiarato la loro disponibilità a impegnare risone economiche a favore della ricostruzione, anche in riferimento agli spazi del Patto di stabilità del 2014 e dei comuni veneti non ancora utilizzati;
adottare provvedimenti che consentano, con modalità già attuate in favore delle popolazioni dall’Emilia Romagna, colpite prima dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali del 2014, il sostegno dei beni privati nonché delle attività economiche e produttive;
considerare l’adozione di provvedimenti generali volti ad accelerare i tempi per le ricostruzioni stabilendo così un rapporto efficace di semplificazione burocratica tra amministrazioni;
assumere celeri iniziative specifiche per il recupero del patrimonio architettonico e culturale costituito dalle ville venete, sia attraverso risorse economiche sia semplificando le procedure burocratiche;
verificare l’idoneità delle misure «anti sciacallaggio», già predisposte prevedendo anche l’eventuale impiego di unità dell’Esercito per la vigilanza a siti e obiettivi sensibili;
promuovere e sostenere, anche in occasione della prossima Conferenza di Parigi delle nazioni che hanno aderito alla convenzione sul clima, tutte quelle azioni volte a ridurre l’emissione di gas serra che aumentano la temperatura media globale e producono cambiamenti climatici all’origine di eventi meteorologici estremi.
(1-00970)
«Martella, Mognato, Moretto, Murer, Zoggia, Camani, Casellato,Crimì, Crivellari, Dal Moro, D’Arienzo, De Menech, Ginato, Miotto, Naccarato, Narduolo, Pastorelli, Rostellato, Rotta, Rubinato,Sbrollini, Zan, Zardini».