Mose e tangenti, la magistratura vada avanti. Ma anche Venezia non si fermi

1Sulle vicende che sono emerse in queste ore, relative all’inchiesta riguardante il Mose, assieme ai colleghi deputati del PD veneziano, Pier Paolo Baretta, Michele Mognato, Andrea Martella, Delia Murer e Davide Zoggia, ho condiviso questa nota:


Come tutti i veneziani siamo molto sconcertati per quanto è successo: i fatti che stanno emergendo disorientano ed indignano una città intera, il Veneto ed un intero Paese. Siamo anche stupiti per il coinvolgimento del sindaco di Venezia, ed amareggiati dal punto di vista umano e personale. E ciò vale anche nei confronti di chi, nel PD, ha svolto la sua attività politica ed istituzionale. A questo punto ci auguriamo che la magistratura proceda col suo lavoro e con tutti gli accertamenti necessari a chiarire e definire in tempi brevi la responsabilità dei singoli, la natura e la gravità delle imputazioni. Apparteniamo ad un partito e sosteniamo un governo che nelle scorse settimane ha voluto nominare un magistrato a presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. L’impegno su questo fronte è dunque a tutto campo, perché siamo fermamente convinti che il cambiamento vero del Paese si deve fondare su basi solide di onestà, lealtà e trasparenza. Tanto nel sistema politico quanto in quello produttivo e delle imprese. Ovunque, anche a Venezia: una città che non può fermarsi, a cui bisogna garantire una amministrazione e che deve andare avanti, così come proseguirà doverosamente il lavoro della magistratura.

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