Moretto (PD): “Meno male che ci sono le sentinelle. Il risveglio delle ALTRE coscienze”
COMUNICATO STAMPA
Moretto (PD): “Meno male che ci sono le sentinelle. Il risveglio delle ALTRE coscienze”
“Le Sentinelle in Piedi sono riuscite a far parlare di sé. Meno male – diciamocelo – perché la protesta di pochi ha scosso anche i molti che, seduti comodamente a casa, davano ormai per acquisito il fatto che l’omofobia vada condannata”. A parlare è l’On. Sara Moretto che interviene sulla questione delle recenti manifestazione da parte del movimento in questione. “Le cosiddette “veglie” – afferma la deputata – nelle quali “silenziosamente” le sentinelle manifestano la loro contrarietà alla legge sull’omofobia, dimostrano che c’è ancora bisogno di chiarire con forza, a voce alta, che discriminare una persona sulla base del suo orientamento sessuale è un atto di forte inciviltà. Un “pacato” silenzio che nasconde, dietro la loro immersione nella lettura, un rifiuto al dialogo, al confronto, di chi si auto-investe di una funzione di sorveglianza sugli altri”.
La deputata democratica interviene sulla questione anche perché non accetta il fatto che le Sentinelle in Piedi si definiscano “una resistenza di cittadini”. Per Moretto la parola Resistenza “ha un significato importante, non solo antifascista. In Italia, come in tanti altri posti del mondo, la resistenza ha significato e significa lottare contro i soprusi e la negazione dei diritti – pensiamo ad esempio al Sud Africa e ai movimenti anti-apartheid o alle Madri dei desaparecidos di Plaza del Mayo in Argentina. Il concetto di “resistenza” non può essere associato ad una manifestazione contro la libertà altrui, a sostegno di una discriminazione”.
L’Onorevole del PD si augura che in risposta ad un finto silenzio si alzi un grido di riaffermazione dell’uguaglianza tra le persone. Indipendentemente dal proprio orientamento sessuale che non è possibile negare quello degli altri.
Moretto conclude la sua riflessione ricordando che il nostro Paese ha ancora molta strada da fare e che non si possa affrontare a “colpi di circolare”, neanche se a farlo è un Ministro.