Lettera ai deputati PD della Commissione Lavoro su ammortizzatori sociali dei lavoratori stagionali

21.01.2015

Cara collega, caro collega,

con riferimento allo schema di decreto legislativo n.135 “recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati”, intendo sottoporti, con la presente, una questione che riguarda i lavoratori stagionali del turismo.

All’articolo 5 lo schema di decreto prevede che “la NASpI è corrisposta mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi contributivi che hanno già̀ dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione”.

Con l’attuale ASpI, per la cui attribuzione sono richiesti 12 mesi di contribuzione nei 24 mesi precedenti non computando le prestazioni di disoccupazione già erogate, i lavoratori stagionali che non trovano altra occupazione riescono ad avere un sostegno al reddito che copre l’intero anno. Dopo l’entrata in vigore del decreto vedrebbero di colpo invece dimezzarsi il periodo di copertura.

Condivido la ratio “contributiva” che guida tale modifica dei criteri di calcolo. Ho avuto altresì modo di esprimere pubblicamente il mio biasimo per l’utilizzo, che soprattutto in passato in situazioni economiche più positive, qualche lavoratore ha fatto dello strumento di tutela, utilizzandolo di fatto quale integrazione del reddito di una sorta di part-time verticale.

Ritengo però che la norma, in questo momento, meriti una valutazione.

Oggi il settore del turismo vive, come molti altri, una forte crisi ed in molte zone del nostro Paese, ad esempio il litorale dell’Alto Adriatico, la stagione turistica è sempre più breve. In quelle zone un contratto di lavoro di 6 mesi è ormai raro.

Rispetto al passato, poi, il lavoro stagionale purtroppo in molte famiglie è la fonte di reddito principale e, alle volte, l’unica.

Il ricorso all’ASDI, per questi lavoratori, potrà essere parziale e comunque incerto.

Lo status del lavoratore stagionale purtroppo non è codificato e ciò genera, come in questo caso, difficoltà applicative di principi e criteri condivisibili invece nella generalità dei rapporti di lavoro.

La situazione del lavoratore stagionale è, per molti aspetti, simile a quella del lavoratore agricolo.

Ti chiedo di valutare la possibilità di inserire nel parere che la commissione dovrà esprimere un richiamo a questa particolare situazione proponendo, se ritieni, un’assimilazione del lavoratore stagionale a quello agricolo.

Ringraziandoti fin d’ora per la tua attenzione, ti saluto cordialmente.

On. Sara Moretto

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