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Newsletter di Sara Moretto

Carissimo/a reader,

in questo 1° Maggio 2020 la Festa del Lavoro assume un significato particolare e per certi versi ancora più profondo. Il mio pensiero va innanzitutto a quei lavoratori che hanno sacrificato la loro vita, a quelli che non si sono fermati per garantire la tenuta del sistema sanitario, medici, infermieri, operatori, e a quelli impegnati nelle attività essenziali, commesse, edicolanti, autisti e panificatori, solo per citarne alcuni. Le regole della cosiddetta Fase 2 dell'emergenza Coronavirus, in vigore dal 4 maggio, sono contenute nel nuovo Decreto firmato dal Presidente del Consiglio che prevede, tra le altre cose, la possibilità di far visita ai proprio congiunti che vivono nella stessa regione, l’apertura di attività di ristorazione con asporto per bar e ristoranti e di alcune realtà del settore manifatturiero ed edile.

Prima di entrare nel merito del provvedimento, una considerazione sul metodo. Sebbene un Dpcm  sia risultato uno strumento più celere, snello e garantista della salute pubblica nella prima fase dell’emergenza, oggi il suo utilizzo appare quantomeno una forzatura. Il Parlamento avrebbe infatti potuto lavorare per portare alcune indicazioni che andassero nel verso di un miglioramento delle misure adottate. Come parlamentare sento molto limitata la mia possibilità di intervenire sulle decisioni del Presidente del Consiglio e dell’Esecutivo.

Veniamo alle misure. Le aspettative del mondo produttivo, della scuola, dello sport e di molti altri settori della nostra società sui contenuti di questo Dpcm erano certamente diverse. Anch’io mi attendevo un intervento che, superata nei numeri la fase di emergenza sanitaria, consentisse in questa Fase 2 maggiori aperture, soprattutto di alcune attività produttive. Abbiamo capito tutti ormai che con questo maledetto virus dovremo convivere per un po’ di tempo. Siamo anche consapevoli che se vogliamo evitare la diffusione del contagio è necessario un distanziamento sociale e l’utilizzo di dispositivi di protezione nei luoghi pubblici. Ecco perché il provvedimento adottato dal Presidente del Consiglio mi sembra fin troppo prudenziale.

Per l’economia di un Paese che già faticava ad uscire dalla crisi e che si è ritrovato a gestire un lungo lockdown, due settimane di proroga di alcune chiusure sono un tempo lunghissimo. Eppure molte imprese sono pronte già ora ad affrontare questa nuova sfida. A loro servono solo regole chiare che illustrino le modalità di questa necessaria ripartenza. Penso ad esempio al settore turistico e in particolare a quello balneare, che non solo soffrirà una consistente perdita dell’indotto per il mancato arrivo degli ospiti stranieri, ma che ancora oggi brancola nel buio, in attesa di capire se e come potrà riavviare le attività. È chiaro che il virus va arginato ma per farlo non possiamo erigere muri che oggi sembrano davvero invalicabili.


 

Buona lettura

Sara

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LA MIA ATTIVITÀ

Spostamenti interregionali

La conferma da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del divieto al ricongiungimento familiare fuori regione è un errore grossolano, un danno grave per molte famiglie separate da un banale confine istituzionale. È evidente a tutti che non è il confine territoriale a garantire la sicurezza sanitaria. Per questo avevo chiesto che si studiassero altre forme di blocco dei movimenti, con restrizioni che però consentissero lo spostamento tra regioni confinanti, introducendo magari un raggio chilometrico e non facendo riferimento a confini istituzionali che valgono solo sulla carta (guarda il video qui). Da Conte devo registrare una incomprensibile chiusura, confermata anche ieri in Aula. (leggi la rassegna stampa su questo tema: Gazzettino 25 aprile, Gazzettino 1 maggio)

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Riaperture

Vi sono alcune attività che sono abituate a garantire la sicurezza sanitaria e che quindi già oggi sono pronte, attraverso il sistema delle prenotazioni e il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ad adottare tutte quelle accortezze necessarie a evitare assembramenti e proteggere le persone dal virus. A queste categorie imprenditoriali altre cinque settimane di chiusura potrebbero davvero essere fatali.

Ecco perché ho lanciato la petizione sulla riapertura dei parrucchieri, barbieri ed estetisti. Chiediamo al Governo di modificare subito l’ultimo Dpcm. Non ci sono motivi per far aspettare questi lavoratori. Per sottoscrivere la petizione clicca qui.

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Fiere

Da un incontro avuto qualche giorno fa con i principali attori del sistema fieristico italiano insieme al sottosegretario Scalfarotto, ho avuto conferma della strategicità di questo asset per l'economia italiana e delle difficoltà che sta vivendo.
Sono convinta che gli eventi fieristici, irrinunciabili più che mai in questo particolare momento di crisi, siano perfettamente gestibili in sicurezza. Con i referenti delle principali fiere italiane mi sono resa disponibile a lavorare in Parlamento per rispondere alle istanze del settore durante la fase di conversione in legge dei decreti e ad elaborare un disegno di legge per dare loro un sostegno concreto.

Nel frattempo è bene che il Governo risolva alcune questioni tecniche che impediscono l'erogazione dei 70 milioni destinati dal Decreto di riparto del “Fondo per la promozione integrata” previsto dal Cura Italia e che il Mef sblocchi al più presto il cosiddetto decreto intra-UE, che prevede l’estensione ai paesi dell’Unione Europea di tutti gli interventi finanziabili dal Fondo 394 per l’internazionalizzazione.

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Famiglie

Oggi le persone hanno due priorità: il lavoro da cui ricavare un reddito e la gestione della famiglia assicurando, tra le tante cose, la cura e la formazione dei bambini. Loro più di altri faticano a capire la dimensione dell’emergenza e necessitano di attenzioni dedicate. Le famiglie, tutte, vanno sostenute quale perno della società. Ecco perché sto sostenendo con forza le proposte della ministra Bonetti, lanciando anche la petizione per chiedere al Governo che, nel rispetto delle norme di contenimento del coronavirus, adotti nell’immediato misure necessarie ad assicurare ai bambini di poter uscire in modo protetto, di svolgere alcune attività oggi precluse, di poter godere per un po’ di tempo nell’arco della giornata della possibilità di uscire aria aperta. Per firmare clicca qui.

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Didattica a distanza

In Veneto, secondo il riparto degli 85 milioni stanziati complessivamente dal Dl Cura Italia, sono arrivate alle scuole risorse per oltre 6 milioni di euro. Nel dettaglio 732.429,22 euro sono destinati a piattaforme e strumenti digitali, 366.214,61 euro alla formazione del personale scolastico e 5.026.163,58 ai dispositivi digitali e alla connettività di rete da dare in comodato d’uso gratuito ai ragazzi (leggi qui per approfondire).

Nella situazione di emergenza era necessario essere veloci per garantire davvero a tutti il diritto allo studio. Le scuole dovrebbero riaprire a settembre ma ad oggi non si conoscono ancora le modalità. Come Italia Viva abbiamo chiesto che in questa fase si utilizzino almeno i due miliardi già stanziati a livello nazionale e destinati all’edilizia scolastica per rimettere in ordine le scuole (clicca qui per firmare la petizione di Italia Viva).

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Buoni spesa

Per i Comuni dell’area metropolitana di Venezia sono stati destinati oltre 5 milioni di euro per interventi a sostegno delle famiglie che faticano a fare la spesa. L’ordinanza della Protezione civile ne ha stanziati, nel complesso, 400 milioni. Si tratta di risorse importanti che stanno dando un aiuto a chi ne ha bisogno in questo momento delicato. Le risorse sono state declinate in buoni spesa o nella consegna di beni di prima necessità (approfondisci qui).

Con il Dpcm del 28 marzo sono stati anticipati anche i soldi già previsti per il 2020 del Fondo di solidarietà comunale, un altro strumento importante a sostegno dei cittadini.

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VIDEOGALLERY

30.04.2020 Intervento a Telepordenone

Il mio videomessaggio a Telepordenone sulla Fase 2, in particolare sugli spostamenti fuori regione per ricongiungimento familiare e sulle riaperture di attività commerciali che hanno bisogno di chiarezza.

23.04.2020 - Intervista a Noos.tv

Qui il video dell'intervista dedicata alle misure per le famiglie e imprese, alla fase 2 e alle riaperture.

17.04.2020 - Intervento a Telepordenone Tv

Ecco il mio intervento sul Dl liquidità e la necessità di una ripartenza, programmata e sicura.

15.04.2020 Intervista a Backlight

Un approfondimento sulle misure del Dl Liquidità, degli strumenti di aiuto agli stati membri dell'Unione Europea e della Task Force del governo per costruire la ripartenza.

02.04.2020 Intervento a IV Live

Nella trasmissione di Italia Viva con il collega Marco Di Maio ho parlato delle azioni necessarie a far ripartire, prima possibile, le nostre pmi.

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RASSEGNA STAMPA

Leggi l'articolo qui

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