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una giustizia efficiente è presupposto essenziale per un paese moderno che vuole crescere.
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È presupposto di competitività.
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Secondo la Commissione per l’efficienza della giustizia della Ue che, analizzando dati del 2018, ha comparato i tempi del processo italiano e quelli di altri Stati europei, in Italia sono necessari 310 giorni per una sentenza penale di primo grado contro i 117 della Germania o i 163 della Spagna o i 72 della Gran Bretagna. Ancora. Nella classifica "Doing Business" della Banca Mondiale, l'Italia, per la categoria Tempo e costi delle controversie, si trova al 122esimo posto su 190 Paesi, con la Germania tredicesima e la Francia sedicesima.
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Questi dati rendono l’idea di quanto sia urgente riformare e investire sul sistema della giustizia italiano, sia sul fronte civile sia su quello penale. Con il voto finale sulla Riforma Cartabia la Camera ha deciso finalmente di cambiare passo e andare oltre le misure dell’ex ministro Bonafede (qui trovi il link al Dossier per approfondire) .
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Non è solo l’archiviazione di un giustizialismo sommario da propaganda, è una diversa prospettiva sui temi dei diritti e della legalità. Accanto a ciò, vi è anche il fatto che l’erogazione dei fondi Next Generation EU all’Italia è condizionata, tra le cose, all’attuazione di serie e concrete riforme in ambito giudiziario come indicate nel Pnrr.
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L’obiettivo del provvedimento, che rappresenta solo il primo tassello di un percorso di ammodernamento che anche l’Europa ci ha richiesto più volte, è quello di ridurre del 25% entro i prossimi cinque anni i tempi della durata del processo penale, abbattendo soprattutto l’imbuto della fase di appello che dura mediamente 850 giorni contro uno standard europeo di 104 giorni.
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La riforma riguarda solo i reati commessi dopo il primo gennaio 2020 ed entra in vigore gradualmente, per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi, anche tenendo conto dell’arrivo dei 16.500 assistenti dei magistrati, previsti dall’ufficio del processo, e dei circa 5mila per il personale amministrativo. Per i primi 3 anni, entro il 31 dicembre 2024, i termini saranno più lunghi per tutti i processi con possibilità di proroga fino a 4 anni in appello e fino a 2 anni in Cassazione per tutti i processi in via ordinaria.
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Solo per alcuni gravi reati, associazione di stampo mafioso, terrorismo, violenza sessuale e associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti, è previsto un regime diverso. Per questi reati non c’è un limite al numero di proroghe, che vanno però sempre motivate dal giudice. I reati puniti con l’ergastolo restano esclusi dalla disciplina dell’improcedibilità.
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Dopo il 2024 in appello i processi possono durare fino a 2 anni di base, più una proroga di un anno al massimo, mentre in Cassazione un anno di base, più una proroga di sei mesi. Resta sempre diverso il 'binario' per i reati di mafia, terrorismo, violenza sessuale e mafiosa, senza limiti di proroghe.
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Il tema della giustizia spesso accende dibattiti forti, anche tra chi non è un “addetto ai lavori”. Credo sia giusto e doveroso discuterne pensando non tanto a famosi impuniti quanto ai dimenticati innocenti o alle troppo pazienti vittime. Chi è accecato dal bisogno di pubbliche condanne, più fuori che dentro i tribunali, non cerca giustizia e non può riformarla. C’è un equilibrio da cercare che la nostra Costituzione e la nostra storia ci insegnano. Una rilettura di Cesare Beccaria non farebbe male.
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Emendamenti al "Decreto grandi navi"
La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato alcuni miei emendamenti per dare tempi certi al rientro delle grandi navi a Venezia. In particolare, viene garantita la realizzazione di 2 punti di attracco entro la primavera 2022 e stralciata la Valutazione di impatto ambientale per la manutenzione dei canali esistenti. C'è chi, come i 5 stelle, ha lavorato per far sì che la crocieristica abbandonasse definitivamente la città e chi in virtù di un ambientalismo ideologico ha provato a bloccare ogni manutenzione alla laguna, ma alla fine ha vinto la ragionevolezza e sono stati approvati quegli emendamenti che davano un futuro a Venezia. Ora inizia una gara contro il tempo per la realizzazione degli approdi a Marghera così da riaprire il porto alle crociere. Monitorerò la situazione sul territorio ma ho fortemente voluto anche un report semestrale alle Commissioni parlamentari da parte del commissario. Non certo per mancanza di stima o fiducia, ma per permettere al Parlamento di conoscere e intervenire su eventuali criticità che potrebbero rallentare il percorso. Non possiamo permetterci di perdere tempo.
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Green pass
È entrato in vigore oggi l’obbligo del green pass per una serie di attività considerate a rischio contagio da Covid-19. D'ora in poi il certificato verde sarà necessario per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive,musei, istituti e luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere,fiere, sagre, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali e ricreativi, sale da gioco e casinò, concorsi pubblici.
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A questa lista, già diffusa nelle scorse settimane, si aggiungono nuove disposizioni ufficializzate dal Consiglio dei ministri di ieri. Dal 1° settembre il green pass sarà necessario per: viaggi a lunga percorrenza con treni (Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità), aerei, navi e traghetti, autobus; accedere all’Università, sia per docenti sia per studenti. Il Cdm ieri ha inoltre ribadito l’impegno alla scuola in presenza e l’obbligatorietà del green pass per tutto il personale scolastico. Per approfondimenti consultare il sito web ufficiale https://www.dgc.gov.it/web/.
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Assegno temporaneo
In attesa dell’entrata in vigore dell’Assegno unico e universale, che partirà ufficialmente a gennaio 2022, la Camera ha dato il via libera all’assegno temporaneo, riservato alle famiglie con Isee fino a 50mila euro che non hanno diritto all’assegno per il nucleo familiare. Per la prima volta circa due milioni di famiglie potranno ricevere un assegno mensile fino a 167 euro, con una maggiorazione dal terzo figlio o per ciascun figlio con disabilità. Si tratta di un altro importante tassello del Family Act, un programma targato Italia Viva che punta a costruire uno Stato che ha a cuore la genitorialità, l’occupazione (soprattutto femminile) e l’educazione dei bambini e dei ragazzi.
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Cybersicurezza
L’attacco hacker alla Regione Lazio sta mettendo in luce l’estrema urgenza di un rafforzamento della nostra capacità di mettere al sicuro le infrastrutture informatiche, specie in questo periodo di pandemia in cui è necessario gestire dati sensibili. Il voto alla Camera al decreto che istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, un nuovo organismo che opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e in stretto raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, è un primo importante passo per migliorare il funzionamento delle reti e il trattamento dei dati digitali.
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Reddito di libertà
Nei giorni scorsi è entrato in vigore il reddito di libertà, la nuova misura di sostegno economico varata dal Governo nel 2020 con il decreto legge “Rilancio”. Il sussidio, fino a 400 euro mensili, vuole “favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”.
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Questo provvedimento, voluto fortemente da Italia Viva, rappresenta davvero una svolta nella lotta alla violenza contro le donne, che molto spesso non si allontanano dall’uomo violento perché ne dipendono economicamente.
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Decreto Semplificazioni
Con voto di fiducia la Camera ha approvato il decreto Decreto Semplificazioni, confermando l’inversione di rotta verso la sburocratizzazione più volte richiesta da Italia Viva con la proposta di “Italia Shock”.
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Il provvedimento contiene disposizioni in ordine all'organizzazione della gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, definendo i ruoli ricoperti dalle diverse amministrazioni coinvolte nonché le modalità di monitoraggio del Piano e del dialogo con le autorità europee.
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Nella seconda parte del decreto sono previste misure di semplificazione che incidono in alcuni dei settori oggetto del Pnrr, tra cui la transizione ecologica, le opere pubbliche, la digitalizzazione, al fine di favorirne la completa realizzazione.
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Decreto Reclutamento
Semplificazione e digitalizzazione dei concorsi, riqualificazione del personale e facilitazioni nel reperimento di manager esterni qualificati. Sono alcuni dei punti del decreto sul rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, il così detto Decreto Reclutamento, approvato in via definitiva dalla Camera.
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Con questo provvedimento, che si affianca al Decreto Semplificazioni, si chiude il primo cantiere normativo per l’attuazione del Pnrr, un Piano che rappresenta la più grande occasione di crescita dal Dopoguerra ad oggi.
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I lavori parlamentari sono sospesi per la consueta pausa estiva (salvo convocazioni urgenti)
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e anch’io mi prenderò qualche giorno di riposo in famiglia.
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