“Domani migliaia di studenti torneranno per la prima volta in classe dopo mesi di lontananza. All’emozione per gli esami che dovranno sostenere si aggiungerà quella di ritrovare compagni e professori. A tutti faccio un grande in bocca al lupo per quella che, oggi più che mai, oltre a essere una prova scolastica è una prova di vita. E mentre si conclude finalmente un anno così difficile, anche la politica ha un esame da superare: non deve farsi trovare impreparata all’avvio del nuovo anno. Le decisioni, chiare, devono essere prese subito”. Così la deputata veneziana di Italia Viva Sara Moretto.
“Apprezzo e condivido che si sia deciso di concludere l’anno con gli esami in presenza, ritrovando una parvenza di normalità e permettendo agli alunni di non rinunciare a un momento così importante e formativo – continua -. Ora però è necessario definire come si ripartirà a settembre. Non basta ipotizzare una data per la ripartenza, bisogna spiegare in che modo si tornerà in classe. C’è bisogno di organizzazione, di prevedere possibili scenari e lavorare per non farci ritrovare impreparati. Non avremo più la scusa dell’emergenza e della situazione imprevedibile”.
“È chiaro che le indicazioni sulle prassi più sicure dal punto di vista sanitario devono arrivare dal Comitato tecnico scientifico – continua la deputata -, ma spetta alla politica tradurre questi consigli in norme applicabili, realistiche. Dobbiamo chiederci, ad esempio, se il distanziamento sociale possa essere uno strumento applicabile e soprattutto legittimo nelle scuole dell’infanzia e primarie. L’educazione è relazione, scambio e confronto, anche fisico. Privare i bambini di questo aspetto credo sia ingiusto, controproducente e lesivo dei diritti dell’infanzia. Così come andrà chiarito l’obbligo della mascherina: davvero può essere imposto per diverse ore al giorno agli studenti? E qualora ci fosse un ritorno del virus, come sarà garantita, davvero, la didattica a distanza che ha funzionato a macchia di leopardo e con grandi difficoltà per tutti?”. Per Moretto si tratta di “ascoltare la scienza ma di agire in coscienza, bilanciando il diritto alla salute con il diritto allo studio e alla socialità”.
“Dobbiamo anche tenere conto che a settembre avremo le consultazioni elettorali ed è una questione da affrontare al più presto – conclude -. Bisogna stabilire come rendere compatibile l’apertura delle urne, lo svolgimento delle lezioni e la tutela della salute di studenti e insegnanti”.
SCUOLA, “ANCHE LA POLITICA DEVE SOSTENERE UN ESAME: CHIARISCA SUBITO COME SARÀ IL PROSSIMO ANNO”
Pubblicato il 16 Giugno 2020