INTERROGAZIONE SU BLITZ NEONAZISTA CONTRO SEDI CARITAS E PD

com.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

ZAN, CAMANI, D’ARIENZO, MARTELLA, MOGNATO, MORETTO, MURER, NARDUOLO, ROTTA, RUBINATO, ZARDINI. Al Ministro dell’Interno. – Per sapere – premesso che: 

– La notte del 26 novembre 2015 si sono registrati blitz del Fronte Veneto Skinheads davanti alla sede del Pd a Vigonza, in provincia di Padova, e della Caritas a Padova: gli attivisti neonazisti hanno posizionato davanti all’ingresso dei due edifici sagome tricolori di morti e manifesti funebri per protestare contro l’accoglienza dei migranti;

– nella sede vigontina del Pd sono stati rinvenuti inoltre due fori nel vetro della porta di accesso, evidentemente provocati nel tentativo di fare irruzione nell’ufficio;

– nella notte del 24 novembre 2015 le sedi della Caritas e del Pd a Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Vicenza, Treviso, Oderzo erano state analogamente prese di mira da azioni definite «dimostrative» dagli stessi autori;

– episodi analoghi si sono verificati le notti del 24 e 25 novembre nel veneziano, coinvolgendo la sede Caritas di via Querini a Mestre e le sedi del Pd di San Donà di Piave e Quarto D’altino;

– «Masse di stranieri ci stanno invadendo»: così il Veneto Fronte Skinheads aveva rivendicato la partecipazione al blitz nella notte del 24 novembre. Anche davanti a tali sedi erano stati lasciati all’esterno degli edifici manifesti funebri e sagome di cadaveri con i colori della bandiera italiana contro lo Ius soli e il «favoreggiamento di un’invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei»;

– la rivendicazione delle intimidazioni è stata pubblicata sul sito del gruppo Veneto Fronte Skinheads (http://www.venetofronteskinheads.org/) insieme alle foto delle azioni con un comunicato intitolato “Guerra ai nemici della nostra terra!”. Nel testo scrivono che “di fronte ai tiepidi, rari e scarni festeggiamenti per l’anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, l’associazione culturale Veneto Fronte Skinheads intende rivendicare le azioni tenutesi nella notte di ieri, volte a denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all’annientamento dell’identità italiana”;

– “Associazioni come la Caritas – sostengono ancora gli estremisti di destra – in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata e un falso filantropismo, trovano motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata, sradicandoli dalle loro radici e dalle loro tradizioni, in nome e per conto di un multiculturalismo dominante”;

– già nel settembre del 2015 in provincia di Pavia, la notte tra l’8 e il 9 settembre, erano state prese di mira sedi del Pd a Pavia, Vigevano, Mortara, Stradella e Dorno da“Progetto Nazionale”, associazione politica di destra con sede a Verona e con collegamenti con il Veneto Fronte Skin;

– prendendo di mira le sedi Caritas è evidente che il danno prima di tutto coinvolga direttamente gli italiani che vivono in condizioni di estrema difficoltà economica e precarietà abitativa; a più riprese la Caritas ha chiesto il sostegno dello Stato a tali vili attacchi;

– a parere dell’interrogante si tratta di azioni squadriste e intimidatorie che contrastano con i più basilari diritti costituzionali di libertà e che si pongono come una vera e propria istigazione alla delinquenza e all’odio razziale;

– la legge 25 giugno 1993, n. 205, meglio nota come Legge Mancino, è oggi il principale strumento legislativo che l’ordinamento italiano offre per la repressione dei crimini d’odio, sanzionando e condannando gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali;

– il nostro ordinamento vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. E si prevede che chi partecipi a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presti assistenza alla loro attività, sia punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni; analogamente, che coloro i quali promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi siano puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni;

– è stata prevista inoltre la procedibilità d’ufficio “in ogni caso” dei reati aggravati dalla finalità di discriminazione razziale;

Si chiede di sapere:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se il Ministro, alla luce dei fatti esposti, non intenda intensificare la sicurezza delle sedi Caritas presenti sul territorio nazionale, per prevenire ulteriori blitz da parte dei gruppi neonazisti;

quali iniziative e azioni urgenti il Ministro intenda assumere affinché venga assicurato il rispetto nel nostro Paese della Legge Mancino e conseguentemente vengano identificati e perseguiti i responsabili di tali azioni, riconducibili al gruppo Fronte Veneto Skinheads.

Roma, 27 novembre 2015

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