Decreto legge sul contrasto al terrorismo e missioni internazionali

25.03.2015

Approvato alla Camera con 253 voti a favore e 50 contrari il decreto-legge Misure per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo che si compone di cinque capi, dei quali il primo e il secondo recano misure antiterrorismo, i terzo e il quarto – come avviene di consueto nei decreti “proroga missioni” – recano misure in tema rispettivamente, di missioni internazionali e di cooperazione allo sviluppo, il quinto reca disposizioni finali e transitorie.

Il provvedimento supera la tradizionale distinzione tra sicurezza interna ed esterna e costituisce il presupposto per il conseguimento della tanto auspicata e anche dovuta maggiore centralità dell’Italia nella politica estera, in considerazione della nostra proiezione di Paese cerniera tra Europa, Mediterraneo e Medio Oriente e per il prestigio guadagnato dall’Italia in tanti teatri di crisi, pensiamo ad esempio al Libano, e anche sul piano umanitario, in aiuto ai profughi di guerra e alle vittime della tratta di esseri umani che affrontano il pericolo dell’attraversamento del mare Mediterraneo. Ecco, in sintesi, le principali novità sul fronte penale.

STRETTA SUI FOREIGN FIGHTERS: viene visibilmente rafforzato il ‘pacchetto normativo’ antiterrorismo punendo fino a 8 anni i ‘combattenti stranieri’ che si arruolano a scopo terroristico e chi per tale finalità organizza o finanzia i trasferimenti all’estero. Il condannato perde anche la potestà genitoriale. Se poi i reati di terrorismo sono commessi attraverso il web scattano aggravanti di pena. Infine, rischia più carcere (e l’arresto obbligatorio) chi usa documenti falsi.

LUPI SOLITARI NEL MIRINO: è colpito anche l’auto-addestramento, ossia la condotta di quei terroristi (i cosiddetti lupi solitari) che operano sganciati da organizzazioni. La reclusione fino a 10 anni già prevista per l’addestramento ad attività terroristiche è infatti estesa anche a chi apprende autonomamente l’utilizzo di esplosivi, armi, sostanze chimiche o nocive, e tecniche di attentati o sabotaggio.

TERRORISMO COME MAFIA: la sorveglianza speciale e altre misure di prevenzione personali del codice antimafia si applicano anche ai potenziali foreign fighters. Chi è sottoposto a misure di prevenzione definitive e compie un delitto di terrorismo incappa nell’aggravante del codice antimafia che aumenta la pena fino alla metà. In corso d’adozione di una misura di prevenzione, anche al questore è attribuito il potere di ritirare in via d’urgenza il passaporto e ogni altro documento d’espatrio. La violazione del divieto di espatrio costituisce un nuovo reato punito fino a 5 anni. ù

TRACCIABILITA’ ARMI: due nuove contravvenzioni riguardano chi detiene abusivamente ‘precursori di esplosivi’ (ossia sostanze impiegabili nella costruzione di ordigni) e chi non ne segnale il furto o la sparizione. Chi fabbrica e vende armi o esplosivi deve comunicare tempestivamente i dati di vendita e informazioni sugli acquirenti alle questure.

BLACK LIST DEI SITI: alla polizia postale spetta il compito di aggiornare la black list dei siti internet utilizzati per reati di terrorismo (compresi proselitismo, arruolamento e addestramento) anche al fine di favorire lo svolgimento di indagini sotto copertura. In capo agli Internet provider, su richiesta della magistratura, gravano specifici obblighi di oscuramento dei siti e di rimozione dei contenuti illeciti pubblicati in rete.

SUPERPROCURA ANTITERRORISMO: al procuratore nazionale antimafia sono attribuite competenze in materia di antiterrorismo con funzioni di coordinamento investigativo nei procedimenti di terrorismo anche internazionale. Potrà accedere al registro delle notizie di reato, alle banche dati distrettuali e alle rogatorie, risolvere contrasti tra procure e questioni di competenza, avvalersi per le indagini di sua competenza delle forze di polizia, proporre misure di prevenzione patrimoniali, svolgere senza autorizzazione colloqui investigativi in carcere, ricevere le segnalazioni di operazioni sospette da parte di Bankitalia e Guardia di finanza, proporre misure di protezione per i ‘pentiti’ di terrorismo.

INDAGINI SOTTO COPERTURA: si rafforzano le tutele degli agenti infiltrati (deposizioni sotto identità di copertura, licenza di reato più ampia) e si autorizzano purché ne sia informata la magistratura i colloqui investigativi in carcere consentendo di derogare all’obbligo di denuncia di reati e ritardare la comunicazione di elementi di prova. E’ prevista poi la concessione di permessi di soggiorno agli informatori stranieri che aiutano i nostri agenti. Per il controllo del territorio si utilizzeranno anche i droni.

ARRESTO SCAFISTI: da un lato si amplia la facoltà di espulsione degli stranieri da parte del prefetto per ragioni di prevenzione antiterrorismo, dall’altro scatta l’arresto obbligatorio in flagranza nei confronti degli scafisti e di tutti coloro che promuovono e organizzano l’ingresso di clandestini. Ai benefici penitenziari potrà accedere solo chi collabora.

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