CONSUMO DI SUOLO. Nel 2015 l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha certificato che nonostante la crisi economica vengono ancora consumati 7 metri quadrati al secondo di superficie agricola. Sempre secondo questo studio sono Lombardia e Veneto le regioni più “consumate”, con il 10 per cento di aree divorate dal cemento. È a partire da questi dati che il tema del consumo di suolo è entrato nell’agenda politica nazionale. Molti amministratori sensibili, già negli ultimi anni, hanno proposto pianificazioni urbanistiche orientate alla limitazione del consumo di suolo e al riuso dell’esistente. Tutto era lasciato però all’iniziativa dei singoli pur nel contesto di una sempre maggiore sensibilità dei cittadini e di impegni europei chiari quali, da ultimo, il consumo netto di terreno pari a zero da raggiungere entro il 2050.
Oggi queste iniziative hanno un quadro normativo, di vincoli ma anche di incentivi, entro il quale muoversi, che al contempo impone una pianificazione responsabile e sostenibile. La legge sul Consumo di suolo approvata alla Camera rimette al centro l’ambiente.
DEF. Il terzo Documento di Economia e Finanza del Governo Renzi, in linea con la strategia di programmazione economica già avviata, ha due obiettivi: il rilancio della crescita e dell’occupazione. Il documento di programmazione economica si colloca in un contesto internazionale difficile e fragile i cui effetti si riflettono anche nei risultati nazionali. Il rallentamento della crescita dei mesi scorsi è superato nelle previsioni 2016 con un incremento del PIL pari all’1,2% nell’anno in corso e in crescita fino al 2019. La strada segnata è quella della riduzione del carico fiscale e dell’aumento della competitività del nostro sistema paese. A questo link una dettagliata nota di sintesi.
ACQUA PUBBLICA. La Camera ha approvato la legge sulla gestione pubblica delle acque: un provvedimento che, rispettando pienamente gli esiti referendari del 2011, stabilisce i princìpi con cui deve essere utilizzato, gestito e governato il patrimonio idrico nazionale con l'obiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell'acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale. Qui un utile approfondimento.
RIFORMA BCC. Il Governo ha deciso di compiere un ulteriore passo avanti nell’ampio disegno di ristrutturazione del sistema italiano bancario: la riforma delle banche di credito cooperativo. Ho avuto modo di seguire da vicino il testo del provvedimento in Commissione Finanze dove è stato migliorato. Grazie agli emendamenti approvati siamo riusciti nell’obiettivo di tutelare il mondo cooperativo e lo spirito mutualistico che da sempre contraddistingue le nostre banche – specie quelle venete. In particolare, è stato approvato un emendamento che introduce la possibilità di creare sottogruppi regionali, proprio a tutela del radicamento sul territorio. Il lavoro non si conclude qui, nelle prossime settimane esamineremo ulteriori provvedimenti sul tema.