Carissimo/a reader,
prima con un decreto legge e poi con un Dpcm il Governo ha dettato le regole anticontagio per le festività natalizie. Eccole in sintesi:
• Vietati gli spostamenti tra regioni.
• Il 25, 26 e 1 gennaio vietati gli spostamenti tra comuni in tutte le regioni.
• Coprifuoco dalle 22 fino alle 5, ma esteso alle 7 del mattino a Capodanno.
• Consentito il rientro nel comune di residenza o di domicilio o dove si abita con continuità e il ricongiungimento di coppie lontane ma di solito conviventi.
• Quarantena per chi rientra dall’estero e per i turisti stranieri.
• Chiusura degli impianti da sci da oggi al 6 gennaio e dal 21 dicembre sospese le crociere.
• Torna la didattica in presenza dal 7 gennaio alle scuole superiori e per il 75% degli studenti.
• Bar e ristoranti: in area gialla aperti con consumo al tavolo dalle 5 alle 18 tutti i giorni, ogni tavolo può ospitare max 4 persone, se non sono tutte conviventi, dopo le 18 vietato consumare cibi e bevande nei locali o per strada. In area rossa e arancione aperti dalle 5
• Forte raccomandazione di non ricevere a casa persone non conviventi durante le festività.
• Gli alberghi rimangono aperti, ma il 31 dicembre sera non sarà possibile organizzare veglioni e cene.
• Da oggi i negozi possono rimanere aperti fino alle 21, ma fino al 15 gennaio nei giorni festivi e prefestivi nei centri commerciali restano aperti solo i negozi essenziali.
• Via al cashback del 10% su tutti gli acquisti effettuati con carte fino al 31 dicembre, fino a un totale di 150 euro per singola persona; ma non per gli acquisti online.
• Forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi durante le feste.
Le perplessità che come Italia Viva abbiamo espresso sono due e riguardano la chiusura dei confini comunali nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno e la chiusura dei centri e parchi commerciali nei festivi e prefestivi di dicembre. Riteniamo queste regole sbagliate perché non utili al contenimento della diffusione del virus. La chiusura dei Comuni mentre penalizza le comunità più piccole, separando dolorosamente milioni di famiglie durante le feste, non avrà alcuna incidenza nelle grandi città, dove questa regola sostanzialmente non avrà alcun effetto. In queste ore abbiamo chiesto con forza di prevedere delle deroghe per consentire, ad esempio, di raggiungere gli anziani soli. La chiusura dei centri commerciali avrà invece il duplice effetto di metterebbe sul lastrico migliaia di imprese e piccoli commercianti, con danni economici che nessun ristoro potrebbe mai compensare, e di concentrare tutti i flussi dello shopping natalizio, con inevitabili assembramenti, nelle grandi realtà.
Ci auguriamo che, pur avendo come primo obiettivo la tutele della salute pubblica, ci possano essere presto dei correttivi.
Sara